GIORNATA MONDIALE DELLA BICICLETTA

a cura della redazione

In uso da due secoli è semplice, economica e sostenibile. Fornisce a milioni di persone un mezzo di trasporto alimentato soltanto dal proprio corpo. È la bicicletta. Ed è proprio pensando alle due ruote più amate di sempre che le Nazioni Unite proclamano il 3 giugno come Giornata Mondiale della Bicicletta. Nel 2018 è stata infatti approvata con il voto favorevole di tutti i 193 Stati membri la risoluzione che ne ufficializzava i benefici sociali come mezzo di trasporto e per il tempo libero. Obiettivo: sensibilizzare l’opinione pubblica, i governi e le imprese sul ruolo chiave che essa può avere nelle città sostenibili del futuro, per la salute delle persone e del pianeta. Risoluzione che incoraggia ancora gli Stati membri: “a dedicare particolare attenzione alla bicicletta nei propri piani di sviluppo e a includerla nelle politiche di sviluppo internazionale, regionale, nazionale e locale”.

PEDALARE: UN TOCCASANA PER LA SALUTE

È oramai assodato: “andare in bicicletta con frequenza è fonte di benessere”. Evidenze scientifiche, confermano infatti: “che utilizzare la bicicletta sia quotidianamente come mezzo di trasporto, sia come allenamento sportivo, apporta numerosi benefici all’organismo poiché aiuta a prevenire varie patologie”. Pedalare può dunque tradursi in una vera e propria filosofia di vita perché fa star bene e crea felicità. Alla portata di tutti è praticabile a qualsiasi età, è sicura (con il casco), consente di mantenere una buona forma fisica e contribuisce al nostro equilibrio psicologico, grazie alla produzione delle endorfine. Studi scientifici hanno infatti dimostrato che andare in bicicletta è utile per la prevenzione delle malattie cardiovascolari, ne evita il peggioramento negli anziani, ma vuol dire anche rafforzare gradualmente non solo il cuore ma anche la ventilazione polmonare e numerosi distretti muscolari. Permette di controllare il peso e mantenersi in forma, ad un buon ritmo si bruciano circa 500 calorie all’ora; non danneggia le articolazioni; diminuisce l’affaticamento e allunga la vita perché più si pedala intensamente e più si allunga l’aspettativa di vita, soprattutto perché si evitano malattie cardiache. Andare in bicicletta rende anche più felici, abbassa lo stress e diminuisce la depressione e non è pericolosa se si utilizzano casco e piste ciclabili facendo però attenzione al traffico. E non ultimo fa bene al paese: genera forza lavoro e permette di riappropriarsi della qualità della vita in termini di ecologia.

BICICLETTA: UN PO’ DI STORIA.

È indiscutibilmente il mezzo di trasporto più utilizzato al mondo il cui fascino è rimasto immutato nel corso del tempo. Una storia lunga e interessante quella delle due ruote che si è evoluta fino alle biciclette odierne che in un’ottica green e sostenibile stanno vivendo un periodo di grande rilancio grazie soprattutto alla complicità delle bici elettriche. La prima idea di bicicletta? La storia ci porta direttamente a Leonardo da Vinci e a un suo progetto. Era il 1490 e su un foglio apparve un mezzo completo di catena, pedali e mozzi. Bisognerà però aspettare 327 anni perché la bicicletta si concretizzasse nell’invenzione del barone tedesco Karl Von Drais che nel 1817 la battezzò come: “laufmachine” (macchina da corsa) meglio nota come draisina o draisienne in francese. Due anni dopo, nel 1819, arrivò anche in Italia. Costruita in legno, con le canoniche due ruote, la bicicletta era inizialmente priva di pedali, mentre lo sterzo consisteva in una leva anziché un manubrio: per spostarsi era quindi necessario spingersi con le gambe, camminando da seduti. La svolta arrivò nel 1885, quando gli inglesi Sutton e Starley, elaborarono un modello migliore e adottarono la trasmissione a catena e il ridimensionamento delle ruote. Un secolo dopo, nel 1970 in America, Gary Fischer inventò la mountain bike, che raggiunse l’Italia nel 1985 con il nome di “rampichino” per poi arrivare ai giorni nostri con il boom delle bici elettriche. Comode con impatto ambientale quasi zero, perfette per spostarsi nel traffico stanno letteralmente spopolando.


IL FASCINO INDISCUSSO DEL CICLISTA

Affascinante, intelligente, ecologista, altruista e generoso. Un partner ideale dunque. A onorarlo è un recente studio della British Heart Foundation, secondo il quale un quarto degli inglesi pensa che il ciclista abbia tutte queste doti rendendo pertanto il ciclismo uno sport ancora più interessante.


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