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Il paracetamolo (Tachipirina®) grossolanamente viene fatto rientrare nei FANS, ossia i farmaci antinfiammatori non steroidei come l’ibuprofene (Buscofen®), il ketoprofene (Okitask®), il naprossene (Momendol®), ecc.., perché ha delle caratteristiche comuni ma presenta alcune differenze sia in termini di attività sia in termini di tossicità che lo differenziano. I FANS agiscono bloccando l’attività delle ciclossigenasi (COX), in particolare delle isoforme 1 e 2, impedendo così la sintesi delle prostaglandine, molecole responsabili dell’infiammazione. Sono farmaci dunque che hanno tre attività principali: antinfiammatoria, analgesica e antipiretica. Il paracetamolo risulta essere un potente antipiretico e un potente analgesico, ma un antinfiammatorio molto debole, infatti sebbene non sia ancora chiaro e definito il meccanismo d’azione esso agisce inibendo l’attività dell’isoforma 3 della ciclossigenasi presente a livello del sistema nervoso centrale, agisce sulla trasmissione serotoninergica e su quella cannabinoide.
Un pensiero comune piuttosto diffuso è che la Tachipirina 500 sia solo ed esclusivamente ad uso pediatrico e che la Tachipirina 1000 sia per l’adulto, ma è sbagliato pensarla in questi termini. La Tachipirina 500 infatti è indicata per il trattamento degli stati febbrili, mentre la Tachipirina 1000 è un potente analgesico. Questo perché? Un dosaggio maggiore di paracetamolo può causare abbassamenti della temperatura troppo repentini e innalzamenti altrettanto rapidi e questi sbalzi possono diminuire l’efficacia della febbre nel controllo delle infezioni. Al contrario il paracetamolo ad un dosaggio più basso (500 mg) permette un miglior controllo della temperatura corporea e una maggior sicurezza permettendo di dilazionare le somministrazioni nell’arco della giornata (ogni 4 ore) e ridurre il rischio di sovradosaggio.
Il paracetamolo è un farmaco sicuro ed efficace per il bambino, l’adulto, la donna in gravidanza e in allattamento e per l’anziano se usato nelle dosi corrette. Perché sottolineo “se usato nelle dosi corrette”? Perché il paracetamolo risulta essere sicuro se non si superano i 3 grammi al giorno, altrimenti in caso di sovradosaggio si può avere tossicità. Il paracetamolo viene ampiamente metabolizzato a livello del fegato ad opera di diversi enzimi, uno in particolare il citocromo 2E1. Quest’ultimo porta alla formazione, a partire dal paracetamolo, di un metabolita tossico, l’N-acetil p-benzochinonimmina, il quale si lega alle proteine epatiche causando morte cellulare. Se il paracetamolo si assume nelle dosi corrette, quindi se non si superano i 3 grammi al giorno questo metabolita tossico viene legato dal glutatione ed eliminato. In caso di sovradosaggio invece le riserve di glutatione non sono sufficienti a detossificarlo e quindi si può incorrere in tossicità epatica.
All’inizio ho accennato al fatto che il paracetamolo viene fatto rientrare grossolanamente tra i FANS poiché presenta delle differenze anche in termini di tossicità e infatti, a parte la tossicità a livello del fegato, non causa